MORNING RUSH PER RACCOGLIERE FIORI (DI LUPPOLO)

Bisognerebbe evitare di spargere troppo la voce, i fusti sono solo 45. Però se avete deciso di immergervi nella sensazione di freschezza più autentica, di fare un’esperienza che vi aiuti a comprendere perché ci svegliamo all’alba e andiamo a 100 all’ora per produrla, dovete procurarvela e assaggiarla, avete l’obbligo morale di farlo. La “Morning Rush”, bizzarra di ottobre, è una corsa contro il tempo, una sfida lanciata alla birra (giudicate voi se l’abbiamo vinta), una giornata passata a raccogliere fiori di luppolo (Crystal), quelli sulla pianta e quelli sparsi per il birrificio alla fine di tutto. “Abbiamo iniziato la prima cotta a mezzanotte, ce ne sono volute tre per ultimare la produzione. Il luppolo fresco, circa 210 kg, è arrivato alle 3 di notte. Lo raccogliamo nella campagna modenese, lo carichiamo sul nostro furgone, quello che compare anche sull’etichetta, e sfrecciamo in birrificio per aggiungerlo al mosto in bollitura, di corsa, altrimenti perde il profumo e la freschezza”. Il racconto di Matteo Corazza, responsabile della produzione a Collerosso, è quello di uno che quando fa la birra ci mette il cuore e anche un pizzico di follia, come in questo caso. La Morning Rush è un’American Pale Ale dorata, opaca, secca in bocca e persistente nella schiuma, amara e vivacemente gasata sul finale.
Cosa imprimerà il primo sorso? Ma soprattutto, che sapore avranno i fiori di luppolo?